Scooter d Epoca - Forum

Scooter d Epoca - Forum
Home | Profilo | Registrati | Discussioni Attive | Discussioni Recenti | Utenti | Il mio Garage | Cerca | FAQ | Policy | RSS

Nel Sito Scooterdepoca.com: Home | Lambretta | Vespa | Ancora Scooter | Restauro | Ricambisti | Targhe
Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

 Tutti i Forum
 Scooterdepoca.com
 Fatti gli scooter tuoi!!!
 Tour In Solitaria 2015. Percorso e Aiuti.

Nota: Devi essere registrato per poter inserire un messaggio.
Per registrarti, clicca qui. La Registrazione è semplice e gratuita!

Larghezza finestra:
Nome Utente:
Password:
Modo:
Formato: GrassettoCorsivoSottolineatoBarrato Allinea a  SinistraCentraAllinea a Destra Riga Orizzontale Inserisci linkInserisci Email Inserisci CodiceInserisci CitazioneInserisci Lista
   
Avviso: Prima di utilizzare il Forum ti devi presentare nell'apposita sezione cliccando qui!
Messaggio:

* Il codice HTML è OFF
* Il Codice Forum è ON
Faccine
Felice [:)] Davvero Felice [:D] Caldo [8D] Imbarazzato [:I]
Goloso [:P] Diavoletto [):] Occhiolino [;)] Clown [:o)]
Occhio Nero [B)] Palla Otto [8] Infelice [:(] Compiaciuto [8)]
Scioccato [:0] Arrabbiato [:(!] Morto [xx(] Assonnato [|)]
Bacio [:X] Approvazione [^] Disapprovazione [V] Domanda [?]

   Allega file   Difficolta a ridurre le immagini? Clicca qui!
 Allega video Youtube   Leggi le istruzioni
  Clicca qui per inserire la tua firma nel messaggio.
  Prima di utilizzare il Forum ti devi presentare nell'apposita sezione cliccando qui!

V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Claude03 Posted - 13 apr 2015 : 20:58:04
Salve a tutti,

mi ritrovo a pensare se rimettermi in sella in solitaria questa estate, se ne vale la pena...
Sto cercando una meta e pensavo di volgere il mezzo verso sud, estremo sud. Se avete consigli su mete e/o percorsi mi farebbe piacere e mi aiuterebbe ad orientarmi, a capire dove poter andare e se rimmettermi in marcia...

FB Slow Tours Blogger
20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Claude03 Posted - 07 ago 2015 : 00:32:45
Grazie ragazzi,

grazie riz e grazie jackomino! Entrambi, vi aspetto se passate in zona.
Jackomino, tu... sai che avanzi. Ti aspetto! :-)

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
jackomino Posted - 04 ago 2015 : 14:50:59
Grande uomo....

ti vedo un po' come uno dei vecchi cantastorie che in ogni tappa raccontano degli incontri fatti, con un linguaggio poetico che enfatizza i fatti e dando loro un'aurea mistica...
si vede quanta passione hai per il viaggio e le persone...

SEI UN GRANDE


farò di tutto per venirti a trovare,
un abbraccio
riz Posted - 03 ago 2015 : 09:56:34
Citazione:
Messaggio inserito da Claude03

Citazione:
Messaggio inserito da riz

Grande Claudio! Niente di meglio per svegliarmi la mattina: caffellatte biscotti e le tue avventure fresche di battitura!

-------------------------
I'd rather go fast on a slow bike, then slow on a fast bike



Ti vedo si,

caffè in tazza su una mano, biscotti sul tavolo e un... qualcosa per leggere! Grande! Grazie per il supporto!

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.



io ringrazio te: anche se per pochi giorni, è stata una simpatica variante al torpore mattutino e sapere che ci fosse qualcuno in giro che si stesse godendo un po di sana libertà mi faceva ben sperare nel giorno che iniziava!

-------------------------
I'd rather go fast on a slow bike, then slow on a fast bike
Claude03 Posted - 03 ago 2015 : 02:39:16
Citazione:
Messaggio inserito da Krusty

no non eri solo, c'erano due moto con te...
il posto è abbastanza caratteristico...osteria con unico accesso sul viale...con vista sul fiume e mille scritte sui muri dei viandanti...
oste pelato e abbastanza colorito!
orca sarà per la prossima!




Perfetto,

esatto, ricordo, ero io! Grande a ricordarti! Grande! Sarà per la prossima! :-D

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Krusty Posted - 02 ago 2015 : 22:12:07
no non eri solo, c'erano due moto con te...
il posto è abbastanza caratteristico...osteria con unico accesso sul viale...con vista sul fiume e mille scritte sui muri dei viandanti...
oste pelato e abbastanza colorito!
orca sarà per la prossima!
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:38:37
Citazione:
Messaggio inserito da Krusty

ciao, rileggendoti e riguardando il tuo blog mi si è aperto un ricordo nascosto...quando l'anno scorso sei passato da mercato sareceno io ti ho visto, anzi eravamo a mangiare nello stesso ristorante a mezzogiorno (osteria del lago)...e vedendo la foto sul tuo blog nella sezione "confinato al confine" ne ho avuto la conferma...peccato non aver potuto scambiare due parole con te...ero li con la famiglia e amici...speriamo alla prossima a questo punto!!

ciao e buon viaggio



Ma dai!!! E te lo ricordi dopo un anno?

Aiutami a ricordare, non ho chiaro il ricordo di quel posto... Ero solo? O avevo ancora i miei compagni di viaggio provvisori? Caspita, pensa che "carrambata" sarebbe stata!

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:36:39
Citazione:
Messaggio inserito da riz

Cardo e decumano.... Era dai tempi di tecnologia delle costruzioni....


Non vedo l'ora di gustarmi il servizio fotografico ;)

-------------------------
I'd rather go fast on a slow bike, then slow on a fast bike



Eh,

ho recuperato questo ricordo storico dalle scuole elementari. E poi, abito in pieno graticolato romano. Il gioco è semplice! :-D

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:35:27
Citazione:
Messaggio inserito da giuse 95

Ciao, se vieni verso il mare ,dammi uno squillo , ti accompagno a visitare montagne con cattedrali a cielo aperto .Ovvero le Apuane con le sue cave di marmo.Giuse (cell. 3384911565)

lambretta e vai



Eh, si...

ero già passato e avevo pensato di andare verso nord. Anche Almo, che è dalle tue parti, si era reso disponibile per la cosa. Avessi avuto due giorni e qualche moneta in più da spendere mi sarei fermato di certo...
Grazie per l'offerta. Davvero. Grazie.

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:33:32
Citazione:
Messaggio inserito da biccari

E' un piacere leggerti ,dai tuoi racconti, mi rendi partecipe al tuo viaggio e come stare seduto dietro di te
Un giorno chissa' fare un tour con te sarebbe il top
GO! GO! facci sognare e un "lampeggio"

World Lambretta Club
CHI PECORA SI FA'..... IL LUPO SE LA MANGIA
Che Dio ti raddoppi ciò che tu mi auguri..



Grazie mille, davvero.

Quanto scrivo non è tutto quello che mi succede, è molto ma non tutto. Se rifarò questa cosa, il prossimo anno o quando accadrà, potrei pensare di recuperare lungo il tragitto persone che intendano fare questa cosa itinerante... No? :-D

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:29:22
Citazione:
Messaggio inserito da Janez

Buon viaggio Viso pallido, peccato che non passi dalle terre del nord, ti avrei offerto uno Spritz volentieri !

Lambretta Club Trento



Grande! grazie per l'offerta! La prossima volta che muovo alla volta del nord so dove far tappa!

Occhio eh, che prima o poi ripasso...

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:27:52
Citazione:
Messaggio inserito da Mauro Galli

Claudio...
sei riuscito a trovare il bar delle Budrie! Niente in mezzo al nulla! E' incredibile, devi avere una predisposizione naturale per "incrociare" posti che non si sono lasciati modificare dal tempo. Un paio di cose se le hai notate e ti sei fatto qualche domanda. Dall'altro lato della strada, vicino il campo di mais, avrai sicuramente visto una chiesa ed in prossimità della rotonda all'uscita delle Budrie un grosso (antico) edificio sulla sinistra. La chiesa è un luogo di pellegrinaggio dedicato a Santa Clelia; l'edificio antico sono le ex scuderie Orsi Mangelli dove allevavano cavalli da corsa.
Se oggi ti fermi lungo la SS12 presso una qualche fontanella a rinfrescarti... raccontaci. Se non ricordo male ce n'è una bella sulla dx prima della località la Santona da cui si gode (da uno spiazzo posto 50 metri prima) anche un ottimo panorama.

Mauro Galli
World Lambretta Club



Oh, si.

Si, io ho un occhio infallibile e un istinto scientifico nel recuperare posti e postacci. Non so come funzioni, non lo so spiegare, ma... Penso sia una dote, o qualcosa del genere. Non è un'arte. Non si impara, non credo almeno. Il bar delle Budrie è stato uno dei posti più... assoluti che io abbia mai visto. Non so come faccia a sopravvivere. Ma c'è, e finchè c'è vi invito ad andarlo a vedere.
Ho ben in mente le strutture che mi hai menzionato, le ricordo! Anche perchè, tolta la lapide ed il bar, se non si ricordano la chiesa, quelle che so ora essere le ex scuderie, e la piazza nuova, prima della rotonda sulla destra, non è che resti molto da ricordare!

E auguri, in ritardo, ma questo forum dal telefono mobile è un incubo. Usavo solo il copia/incolla per aggiornare il viaggio tramite i post. Scrivere dal telefonino sarebbe una pazzia.
E. Grazie di tutto.

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 15:19:24
Citazione:
Messaggio inserito da riz

Grande Claudio! Niente di meglio per svegliarmi la mattina: caffellatte biscotti e le tue avventure fresche di battitura!

-------------------------
I'd rather go fast on a slow bike, then slow on a fast bike



Ti vedo si,

caffè in tazza su una mano, biscotti sul tavolo e un... qualcosa per leggere! Grande! Grazie per il supporto!

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 14:42:50
On the road. 31 luglio. II parte.

Dicevo...

Attendo ancora qualche minuto mentre mi guardo attorno e vedo dall'altra parte della strada una coppia di signori quasi anziani alle prese con cofano motore ed elementi di meccanica, su di una piccola Citroën. L'ho sempre detto io: "non fidarsi delle auto e dei motori francesi...".
E mentre mi gusto questa scena alla Benny Hill, ecco che si apre la porta del locale, quella che avevo cercato di forzare io prima per entrare, e... Al primo giro, vino e acqua. Ma al secondo, un piatto tondo, non grande, ma colmo di affettati! E caspita! Salame, culatello, pancetta, e altro. Un po' di pane e via. Alla spartana, alla selvaggia. E va bene così, con semplicità, senza far troppi problemi, senza fronzoli o preamboli! Che tanto poco ci vuole a volte...
Gusto i miei salumi ed il vino, tutto molto gustoso e salubre. Sulla strada non passa anima viva per mezz'ora. Ma poi un mezzo, piccolo, si ferma. Esce dalla lamiera lavorata una coppia di signori, dall'andatura tranquilla e serena. Entrano nel locale - facile adesso, vero? Lo avete trovato già aperto... - e siedono all'interno. Sento che il cameriere a loro propone cose. Cioè, cose che a me non sono state proposte. Lo so, io sono un po' selvatico, e si vede, ma quei signori si sono meritati un bel trattamento. Bravi, paciocconi che non siete altro!
Finisco le mie pietanze, decido che devo ripartire. Entro nel locale per corrispondere la cifra all'oste e sento profumo di fritto e di brace. Saldo, ed il cameriere dalla cucina mi saluta; contraccambio ed esco. Sciolgo la cavalla e via. Verso la pianura che costeggia il grande fiume. E se prima le strade erano tutte diritte e leste, ora si fanno tortuose e mosse, sembra quasi di essere sull'appennino, ma senza il sali e scendi tipico dell'altura. Posso così dare sfogo alla mia manza di razza, che, tra una sosta e l'altra per capir che direzione prendere, tratto e maltratto con molta poca cura. Ogni tanto ci vuole... Le strade si intersecano e continuo a perdermi nei centri dei piccoli paesi. Ma va bene, "a mete eccelse per anguste vie" recita Victor Hugo. Anche questo è vero. E la mia meta è vicina, non serve guardare la cartina. Ne sento l'odore nel paesaggio, si vedono gli scorci tipici della zona che costeggia il fiume da un lato e che si estende verso la grande pianura dall'altro. Qui le cose cominciano a parlare di tempi che non ci sono più...
Proseguo la mia corsa verso San Secondo, Coloro, Casale, e via diritto. Passo il confine tra provincia di Parma e Reggio Emilia. Ed ecco il primo cartello. Brescello, a sinistra, lungo l'argine. Eh già. Ho sempre pensato che prima o poi, un giro in questo centro lo avrei pur fatto. Un po' per la mitologia che permea l'atmosfera e la fama che questo paese ha acquisito, un po' perché comunque, non ho mai visto questa zona. E la mia curiosità è vorace. Lungo la strada già ci sono i segni di un passato un po' sterile. Molto è legato ai nomi di due personaggi: rassegne cinematografiche, incontri divulgativi sulla vita di Guareschi, insegne esplicative, e così via. Arrivando al paese un tabellone gigante ricorda, a chi non lo sapesse, che questo è il paese di Don Camillo e Peppone. Si, Brescello.
Seguo le indicazioni per il centro, passo strade strette ed ecco, la via che porta alla piazza. La prima cosa che mi viene in mente è che Brescello, allora, esiste davvero! Entro in paese, al minimo, a fil di gas, per non disturbare. Un sorriso sulle labbra: sapevo che ci sarei arrivato, che con calma, sarei arrivato anche qui. Lo sapevo, lo sapevo! Vado lento, osservo gli stabili ai lati della strada ed ecco, sono in piazza. È lei, rivisitata. Ma è proprio lei, il set a cielo aperto. Entro e parcheggio, e me ne frego dei divieti. Il caffè Don Camillo è il locale antistante la chiesa. Entro. Con un po' di delusione mi serve una ragazza cinese assieme ad una sbatilova dell'est. Va bene, non importa... Lambrusco per me, lo attendo fuori.
Architettonicamente la piazza è la stessa, ed anche il bar è rimasto dov'era. Se mi volto vedo ancora il "fratello" Don Camillo scendere dalla bici di corsa e menare un comunista! Che risate! E se guardo il frontale della chiesa vedo ancora il "compagno" Peppone che inveisce contro i preti ed il Vaticano. Si, vedo queste cose. Non in bianco e nero. E senza il pacifico ambiente che si respira e che trasuda da quelle pellicole. Ma tutto cambia, tutto passa e va. Brescello ora non ha molto della vita di quei film. Apparte i nomi - dall'altra parte della piazza c'è il caffè Peppone, che mi sembra anche più interessante di questo in cui mi son fermato - lo spirito contadino, mite, sincero, aspro e forte di quei tempi non c'è più. Brescello è un paese comune. Con la sua piazza, la sua chiesa, i suoi bar, i suoi immigrati, la gente che urla in dialetto ed in italiano... È un paese normale. Pieno di ricordi e normale. Bevo il secondo calice di Lambrusco. Il bar è vuoto. Decido di andare. Volto il mezzo è via. Lungo la via che conduce fuori dal paese vedo un bar. Lo avevo visto anche prima. Un signore anziano mi guarda, già da lontano. Con la mano mi saluta, la muove in maniera molto evidente. Sorride a tutta dentiera al mio passaggio. Lo vedo e ricambio il saluto. Mi chiedo se non ho sbagliato bar; se Brescello non avesse spostato il suo spirito genuino di una volta a qualche metro dalla piazza centrale. E. Probabilmente è così... Ma viro verso nord, verso Ostiglia. Il tempo è buono ma il vento è terribile, da quando sono partito stamattina il vento non mi ha mollato un attimo. Anche lui mi dice che non devo andare a casa, e soffia forte, in direzione contraria, perché io stia ancora via... E corro forte e veloce in quella strada tutta curve, sperando che un pollo non mi attraversi la strada. Rifornisco e via ancora, fermandomi poi in una strada desolata e dispersa in mezzo ai campi per mingere. Prima di Ostiglia ultima sosta, ho sete, ho le fauci aride. Stuzzichini e due calici di rosso; c'è da dire che comunque, consumo sempre meno della mia Lambretta! La cameriera è gentile davvero in questa gelateria, mista ad un bar/ristorante, e si preoccupa di farmi avere anche delle patatine. L'ultimo spuntino prima di puntare verso casa, passando tra Colli Euganei e Colli Berici, dove incontro un signore di mezza età, che in bicicletta attira la mia attenzione suonando il campanello. Mi saluta come fossi una celebrità, sorridendo forte e sbracciandosi. Gente veneta!
È già buio e vado veloce. Stasera sono esausto. 280 km di fila. Come al solito; one shot! Fino a casa. Riparo il mio destriero, anche questa volta ha fatto il suo sporco ed egregio dovere. Tanta strada in poco tempo quest'anno. Mi riprometto sempre di invertire questa tendenza, ma non ci riesco.
Prima di riparare la bestia un occhio cade al cielo, alla luna piena. Ringrazio chi mi ha ricordato questo spettacolo della natura.
Dopo la doccia purificatrice mi siedo e vedo tante cose, tante immagini, in fila alla rinfusa. Anche quest'anno è stato uno spettacolo. Non in goccio di pioggia minacciosa, non un problema, tutto è andato come doveva andare. Bene, bene, bene. Perché la mia buona stella è sempre lì e mi assiste. E non tramonta mai; diversamente da me ora, sfinito, esausto e contento. Crollo su un divano. Domani sarà un'altra alba... Come sempre.

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Claude03 Posted - 01 ago 2015 : 05:07:57
On the road. 31 luglio. Non si sorge mai a caso.

Sorgo anche io stamattina, come sorgono le città, il sole e le cose belle... Ma non Sorgo dal nulla, nemmeno io. Sorgo da un letto, di non so chi...

E Sorgo, presto e un po' nuvoloso. Il collo pesante. Vorrei rimanere a letto. Ma mi dovrò pur muovere da qui. È bello essere sopra le radici di una città, ma è pur intelligente capire che da qui ci si deve spostare. Ho un accordo con la risoluta signora, proprietaria del BeB: colazione quando voglio, tanto è a buffet, e ritrovo alle 10.30 circa per la mia partenza. Ha la mia celeste saetta nel suo garage... Lì. In ostaggio. La deve liberare lei. Una volta sveglio decido. Me ne frego della signora, mi alzo e vado a fare colazione con Giacomo. Si. Il dado è tratto, ed informo Giacomo della cosa. In 10 minuti sono quasi pronto. Fortunatamente non mi devo truccare e non devo controllare di che colore sono le scarpe per abbinarle alla borsa. Pantaloni e maglietta, calzini e scarpe incollate. E giù in ascensore! Attendendo controllo un po' cosa succede in galleria San Francesco. E beh, direi... Un po' di tutto. Chi chiede l'elemosina seduta in un angolo, chi si dirige al bar o in farmacia, chi porta direttamente il caffè dal bar alla farmacia, chi alla OVS fa shopping... E qui ho una mezza illuminazione, notando che il piano terra del negozio, quello più visibile al pubblico - poiché esposto su due lati a favore di strada- ed il più visitato, è popolato solo ed esclusivamente di figure femminili. La riflessione è: "ma quanto fanno girare l'economia le donne?". Non mi rispondo. Evito. E decido di indagare l'altro lato della galleria, dove ha ingresso anche il mio BeB. Noto che le attività che hanno sede nello stabile, anche ai piani superiori al primo, sono molte e sorrido alla vista dell'insegna dell'agenzia "Eliana Monti: questioni di cuore". Sullo stesso piano, alla porta difronte, deve esserci stata la sede di uno studio legale... E ci sono commercialisti, parrucchieri... Non manca nulla. E finché non manca nulla - nemmeno la donna in camice blu che pulisce e sistema la vetrina della OVS - arriva Giacomo, ed andiamo al Dado a fare colazione. L'aria è fresca, la pioggia della notte ha pulito la città. Ci sediamo fuori, sotto ad un ombrellone bianco. Ci servono dopo aver ordinato. Ed è qui che il ragazzo indigeno nota una cosa all'interno del bar, davanti al bancone. Un esemplare di "femme fatal", vecchio modello, vestita di tutto punto con scarpe con tacco, luminose, gonna a strisce, cappello raffinato e sigaretta lunga e sottile; quella che dalle mie parti, molto volgarmente, verrebbe definitivamente appellata "sigaretta da puttane". Molto appariscente lei, di bianco e nero e argento lucido vestita, con la borsa all'avambraccio; una donna che negli anni ottanta era giovane, bella, una signora alla moda, alla quale non mancavano le sostanze per essere sempre al passo con i tempi, un po' eccentrica ma elegante, da salotto buono, da Piacenza "bene", non da sala d'aspetto di un ufficio pubblico provinciale o da coda maleodorante alle poste. Alla sua vista sorridiamo, scambiamo qualche battuta, e penso che la signora merita di essere annoverata tra le figure di oggi degne di nota. Complimenti signora, davvero. Mi ricorda qualche film ambientato nell'Italia di qualche anno fa. Mi ha strappato un sorriso d'altri tempi... Un sorriso un po' snob, ma sincero. Ringrazio per averla trovata sulla mia strada.
E sorridendo e chiacchierando la nostra colazione volge al termine. Torniamo in galleria, ed alla porta dello stabile del BeB trovo la proprietaria dell'attività. Saluto Giacomo e salgo. La donna nota che non ho ancora fatto colazione, così le spiego che piuttosto ho preferito farla col mio amico. Lei approva la mia scelta, mi fa capire, molto chiaramente, che devo saldare il conto, e ci diamo appuntamento verso le 11, il tempo per me di sistemare lo zaino, per lei di passare da uno studio medico a prender qualcosa. Intuendo le abitudini della signora capisco che mi devo sbrigare, anche perché ho solo 20 minuti di tempo per sistemare tutto, riassemblare lo zaino e passare lo spazzolino tra i denti. Sono lesto, faccio tutto prima che arrivi la donna che, con mio stupore, al rientro suona insistentemente il campanello. Ha infatti dimenticato le chiavi dell'appartamento all'interno e sperava che con il suo scampanellare ripetuto io potessi sentire ed aprire. Con molta spensieratezza sento suonare e apro. E lei, con molto sollievo, spinge ed entra. Carico in spalla il mio zaino, prendo la mia borsa, il casco. Scendiamo insieme in ascensore e andiamo al garage. Mi spiega, questa donna, che vorrebbe poter appendere la bicicletta da qualche parte in garage, perché, se la lasciasse appoggiata con le ruote al terreno, non ci starebbe più l'auto. Trovo con la signora una soluzione per appendere il suo biciclo alla parete. Lei sembra soddisfatta della cosa e mi ringrazia. In fin dei conti è una buona persona sotto quella scorza un po' ruvida... Ma bando alle cose di poco conto. Tiro fuori la mia giovenca inferocita dal garage, e via, alla conquista della pianura!
Uscire da Piacenza non è difficile. Più complicato è trovare la strada che voglio fare io. E quindi, acciocché tal cosa succeda, mi fermo spesso. Molto spesso. Spessissimo. E perdo molto tempo, una mia specialità oggi! La direzione è quella verso Parma, ma senza andare a Parma. Voglio stare più a nord, verso il Po. Ho la mia meta da raggiungere, che un po' è la destinazione di questo mio viaggiare vagabondo, senza pretese e senza ansie, alla ricerca di tutto e di niente, assieme a me stesso. Il percorso si snoda tra terre desolate e meretrici di varia razza e colore, strade lunghe e diritte delle quali non si vede la fine; tra piccole vie, tra paesi, ma soprattutto, paesetti. Passo in mezzo a tutti: Cortemaggiore, Busseto, Soragna, Frescarolo... Frustato dal vento ci metto una eternità. Forse un po' meno ma... Mi perdo in ogni centro. E ad un certo punto, ad un crocicchio, mi fermo. Una osteria. È l'una passata, ed è ora di far rifornimento. Voglio del buon vino rosso. Altro non mi interessa. Il locale sembra chiuso ma... È aperto, anche se chiuso. Proviamo. Parcheggio in via definitiva davanti al locale. Soffoco la mia fumante leonessa color dell'acqua cheta, e scendo. I segnali che il locale manda sono ambigui. C'è un mezzo parcheggiato davanti al locale, ma l'interno sembra buio. Decido che la vista non è sufficiente. Serve il tatto. Prendo la maniglia di quella che sembra la porta principale e... Tiro. Spingo. Agito. Non si apre. Sosto sotto il piccolo portico per dieci secondi, per capire dove poter leggere orari di apertura e chiusura ecc... Ma nulla. Sto per volgere il mio deretano altrove quando sento una chiave girare all'interno della serratura della porta che avevo minacciato qualche secondo prima. Si apre la porta ed un signore esce. Io mi scuso preventivamente per il disturbo, non volevo essere scortese ma non capivo se il locale fosse aperto o meno... Questo uomo, tipicamente padano, mi dice che è aperto anche se è chiuso. Io non pretendo altre spiegazioni. Un po' interdetto e con un punto interrogativo stampato in fronte che mi si leggeva anche da Parma, non faccio a tempo a pensare a quanto mi dice quell'uomo, disturbato e distratto dalle sue faccende, che mi ritrovo a dire: "si certo, faccia lei". E caspita. Io non so perché ho detto si. Perché l'ho fatto... L'offerta completa dell'oste era questa: "guardi, volentieri, se vuole, io le preparo un piatto di salumi assortiti". Una volta accortomi di aver asserito a tal proposta, decido di sedermi fuori. Arriva un ragazzo al tavolo per preparare il coperto. Non alto, capelli corto, scuro. Occhiali tondi, forse qualche segno di acne al volto. Molto professionale, in informale livrea scura, con la R moscia, come il topo della pubblicità del formaggio... Ecco. Si. Così.
Tovaglia di cartone grossa sponsorizzata da nota marca di yogurt, tovagliolo, posate, due bicchieri. Come se fossi un cliente normale, mi chiede cosa voglio da bere. Vino. Ovvio. Ne hanno alla spina, della casa. E va bene! Lambrusco? Certo! Ovvio!
Attendo ancora qualche minuto mentre m

FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
Krusty Posted - 31 lug 2015 : 13:14:46
ciao, rileggendoti e riguardando il tuo blog mi si è aperto un ricordo nascosto...quando l'anno scorso sei passato da mercato sareceno io ti ho visto, anzi eravamo a mangiare nello stesso ristorante a mezzogiorno (osteria del lago)...e vedendo la foto sul tuo blog nella sezione "confinato al confine" ne ho avuto la conferma...peccato non aver potuto scambiare due parole con te...ero li con la famiglia e amici...speriamo alla prossima a questo punto!!

ciao e buon viaggio
riz Posted - 31 lug 2015 : 06:19:26
Cardo e decumano.... Era dai tempi di tecnologia delle costruzioni....


Non vedo l'ora di gustarmi il servizio fotografico ;)

-------------------------
I'd rather go fast on a slow bike, then slow on a fast bike
Claude03 Posted - 31 lug 2015 : 03:00:09
On the road. 30 luglio. Perfettamente in tempo.

Non ho mai fatto così fatica per far tre passi. Neanche li avessi fatti a piedi...

La sveglia non serve. Inutile. Come tante altre cose che faccio. La metto più per scaramanzia che per altro. E quindi mi sveglio. Oggi sarà una giornata impegnativa. E va bene, la cosa non mi spaventa. Già sento la musica venir dalla cucina. La famiglia è già attiva, prima della mia attività ufficiale. Prima di alzarmi spedisco messaggio in Italia ed in Olanda. Il caldo fosse non aiuta le comunicazioni. Ma mi disinteresso subito alla cosa, mi viene naturale... Rito del bagno a parte, esco in cucina, sorridente. Le donne di famiglia sono in cucina; saluto e mi metto al banco della colazione, lo stesso della sera precedente. Uh. Che abbondanza di tutto. E che torta, fatta da Cristina! Una cosa esagerata! Al cioccolato, e la accompagno con caffè nero, caldo. Ah! Si. Che spensieratezza. Passo mezz'ora senza pensare e senza mangiare solo per rimanere lì, seduto, a guardare fuori della finestra. Noto delle nuvole... Ma non mi preoccupano, inutile pensarci ora, è solo metà mattina. Ed il tempo, in verità, è peggio di me, fa quel che vuole! Quindi... Mi accontento del sole locale. Mangio. Entro in camera a sistemare tutto. E penso alle foto.
Quali?
Quelle che farò - o meglio, saranno fatte- tra poco alla giovane Pin-up, fan di Marilyn Manson, che abita questa casa. Ieri mi è stato chiesto se fosse possibile fare delle foto. E io non sono geloso della mia Lambretta, sana ed affidabile! La presto volentieri allo scopo! E finita la colazione, regolo il conto dell'alloggio e del vitto serale, e preparo il ferro celeste per il set fotografico.
Ambientazione agreste, bucolica. A servire da sfondo i campi coltivati e una tettoia. Inquadrati un paio di elementi; attorno,una flotta di persone. Telefoni alla mano, e via alle foto. Quanto è carina, quanto è bella, lei, la mia celeste. Troppo luccicante, si, perlamiseria, ma... Rimane sempre lei. Aggressiva dal cuore di alluminio, pugno di ferro in guanto di velluto. Sta bene anche con una "vagina" seduta sopra! Che versatilità!
E mentre penso tutto questo rido. E anche abbastanza. Finito il servizio arriva il momento di caricare! Salgo in camera, prendo tutto e provo a partire. Saluto le persone che mi sono state vicino per le ultime 15 ore e scalcio fumante verso la valle. Scendo ripidamente la veloce discesa: direzione Borgo Val di Taro.
Corro lesto poiché il tempo non sembra dei migliori a nord, dove sono diretto. Nuvole bianche all'orizzonte sembrano panna montata sopra le montagne. So cosa portano con loro. E non voglio esserci quando penseranno di liberarsene. Da Pontremoli sbaglio strada. Caspita, stavo già per dirigermi a Parma, senza saperlo. Mi oriento e indietreggio, in discesa, per un paio di chilometri... Mi rimetto sulle retta via e senza tema accelero. Questa strada mi piace, mette paura ogni tanto, ma è bella e ha carattere. In verità non credevo di dovermi impegnare nel superamento di qualche passo montano ma non ho alternative. Col giubbotto di pelle adeso alla mia epidermide proseguo oltre il primo passo a quasi 1000 metri sul livello del mare. Un'alta marea potrebbe far variare questa misura. Ma non importa. Anche di qui son passato! E vado oltre, verso Borgotaro. Nell'approssimarmi al paese ho un presentimento. Anzi, due. Il primo: presumo di aver sete, e di voler bere; acqua, ma anche vino. Non insieme. La prima propedeutica al secondo. Due: quanta miscela mi rimane realmente? Assolvo subito alla cosa più grave, il mio abbeveraggio. Arrivo in piazza Farnese, mi volto. Bar. Mio. Fermo. Scendo. Entro. Sorrido. Lambrusco. Siedo. Una cameriera mi porta quanto ordinato. E Che soddisfazione! Chiamo Giacomo, con lui sono d'accordo per esser a Piacenza nel pomeriggio per poter cenare assieme la sera. Nel frattempo cerco un BeB. Giacomo è un amico, condivide con me la passione per i ferri vecchi, e mi ha aiutato nella strada per il primo tour. Lo vado a trovare volentieri, e lo incontrerò nel pomeriggio. Nel frattempo il tempo muta, sono le due e penso che sia meglio sbrigarmi. Dimentico della miscela accelero e striglio il mio glabro ammasso di equini sulle ruvide appendici toscoemiliane. Accelero gravemente, non ho pietà. Verso Bardi rimembro la miscela. Cerco e trovo, preoccupato, il distributore. Molto bene. Chiuso. Io, in verità, non credevo più possibile il fatto di trovare un distributore chiuso. Con orari ben definiti per l'erogazione di carburante e senza self! Per non parlare del fatto che, il mercoledì, l'esercizio rimane comunque chiuso. Altri tempi... E altro distributore da cercare. Aggancio il gps alla rete dei distributori: Bore. Qualche chilometro più in là e prima di sapere di dover oltrepassare un altro passo. Passare il passo è un passatempo ansiogeno sta volta. Non voglio spingere a mano, a piedi, la mia mula... Corto e spero. A spanne non andrò nemmeno in riserva, e per sicurezza non controllo per vedere se ho ragione. Controllare non serve. La sicurezza di arrivare basterà. E così è.
Sotto le prime gocce di pioggia arrivo al distributore che non accetta il nuovo conio decinale. I nuovi 10 euro non gli piacciono. Entro in un bar e chiedo un vecchio foglio in cambio del mio, che spero il macchinario accetti. Inserisco. Prego che il distributore accetti. Metto l'olio. Rifornisco. Quasi pieno. Chiudo tutto, le due gocce di pioggia se ne vanno, lo sapevo che anche questa volta non avrebbe piovuto... E guardo il cielo, che sempre mi è favorevole! Sempre!
Riparto tra gli sguardi dei vecchi del bar antistante il distributore, non serve un apparecchio acustico per sentirmi o occhiali per notarmi! E volo via tonante!
Posso sfogare ora la mia gioia allontanandomi dalla pioggia, e corro non curante del consumo di carburante! Passo paesi e case, paesaggi stupendi ed anguste vie. Verso Piacenza, meta di oggi, splende un timido sole. Mi fermo per trovare un BeB per la notte. Trovo e chiamo. La signora risoluta mi offre anche il suo garage... Trovo Giacomo dopo le 18. Mi accompagna con la sua fiammante Lambretta 125 seconda serie al mio dormitorio, che sorge nel centro della città. Ma non nel centro generico, ma proprio nel centro specifico, al quadrivio formato da Cardo e Decumano. Il centro, base di partenza per la fondazione di Piacenza. Al sesto piano di un vecchio edificio trovo la mia camera. Non prendo l'ascensore per salire e la signora mi scambia per un tipo atletico. Non le rivelo che sono solo stupido... Lascio il mezzo in custodia al garage, salgo e mi lavo. Esco a cena con delle splendide persone, e mangiamo carne e beviamo vino. Nel locale tutto va bene, anche le cameriere. Voglio poter ricambiare. Li attenderò ad est. E intanto scende la pioggia, quella seria. Ma per oggi basta. E muoio di sonno, tra i denti aguzzi di Morfeo.


FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.
giuse 95 Posted - 31 lug 2015 : 00:23:57
Ciao, se vieni verso il mare ,dammi uno squillo , ti accompagno a visitare montagne con cattedrali a cielo aperto .Ovvero le Apuane con le sue cave di marmo.Giuse (cell. 3384911565)

lambretta e vai
biccari Posted - 30 lug 2015 : 17:39:19
E' un piacere leggerti ,dai tuoi racconti, mi rendi partecipe al tuo viaggio e come stare seduto dietro di te
Un giorno chissa' fare un tour con te sarebbe il top
GO! GO! facci sognare e un "lampeggio"

World Lambretta Club
CHI PECORA SI FA'..... IL LUPO SE LA MANGIA
Che Dio ti raddoppi ciò che tu mi auguri..
Claude03 Posted - 30 lug 2015 : 02:54:27
On the road. 29 luglio. EPIC.

Non attendo la sveglia, è lei ad attendere me. Aspetta che mi svegli, e suona, un'ora dopo...

Ore 7.59. Sono sveglio e voglio dormire. Respiro a fondo e mi rigiro. E giro ancora. Dormo disteso da sveglio, come un vampiro, solo che non aspetto il buio. Il materasso è confortevole, tutto mi fa pensare che stare a letto va bene. Va benissimo. Fa benissimo. E obbedisco... Fino alle 9.01.
Mi alzo, apro le finestre, osservo il panorama, in mutande, a petto nudo. Che spettacolo questa corte, costellata di vecchie case e mattoni. Bello. Etereo. Lieve. Come l'aria fresca nelle narici. Mi dedico alla mia persona, passando per bagno. Torno in camera, assemblo le stesse cose di ieri e mi vesto. Alla buona, tanto per far colazione. Al piano di sotto tutto è già pronto. Caffè, biscotti friabili bianchi, pan tostato e carta e penna. C'è un concorso indetto dai proprietari del BeB: massimo 40 parole. A vanvera. A scelta. E io so scegliere a vanvera, lo so fare. E lo so far bene. Premio: una notte gratis presso la struttura. Non so se vincerò, ma non me ne curo, e scrivo le ultime due frasi del mio vagabondare quotidiano, buttate giù la sera prima. Hanno carattere. Piaceranno. E mentre scrivo mi abbandono alla colazione selvaggia, compresa una dose massiccia di caffè. Non necessario, ma pure utile, assieme a quei buoni biscotti. Che pacchia! Che bello!
Lascio la sala e torno in camera, per preparare le borse. Ripasso in bagno, prendo le mie cose, serro tutto e una volta sceso, esco. Carico il mio somaro di razza, stringo i paramenti, monto in sella e. Basta.
Scendo.
Mi sono dimenticato di tirare il filo della frizione, ieri non mi sembrava a posto, pur a frizione in azione il mezzo tendeva ad avanzare, senza forza, senza irriverenza, ma con quel po' di sfrontatezza che non mi piace. E quindi, da dottore qual sono, plurilaureato e col beneficio della lode, opero. Giù il cofano. Recupero la chiave da 10 nel vano sotto sella - scomodo, caspita, cazz- la estraggo dalla tela, bianca - una volta- e agisco. Svito di un paio di giri la vite di regolazione, e stabilizzo tutto. Tampono le mie mani, madide di sudore e cosparse di olio, e torno in bagno a ripulirmi. Asciugo, scendo. Chiudo. Salgo. Saluto mosche e cavalli. Metto nella stiva un pacchetto di biscotti che Elisabetta mi ha regalato. Scalcio. Vado. Fumante lei, scoppia di salute! Che ecologica bellezza! Che puledra!
Da qui sarà tutta SS12, fino a Pievepelago. La SS12 è bella, sinuosa, tortuosa, oggi particolarmente ventosa, ed insidiosa. Buche ed ostacoli non mancano. Ma li supero tutti. D'altra parte son quasi solo su questa via, un cavaliere solitario... Con calma, risoluto, arrivo a quasi 1200 metri di altitudine. È verso questo apice sommo che noto uno dei pochi mezzi in circolazione andare a velocità sostenuta nella mia stessa direzione. Una panda, color della neve, nuova, a metano, condotta da una bianca suora, mi sorpassa... O sorella. Che il buon Altissimo la benedica!
Si allontana, non veloce, ma più solerte di me nel pigiare l'acceleratore verso la sua meta. Per il resto tutto scorre liscio e bello. In poco tempo sono a Pievepelago, tappa designata per il rifornimento mio e della mia docile belva di montagna. Olio e benzina. E vino per il conducente, pur io devo carburare! Mi fermo ai rispettivi bar, per lei 6 litri di benzina, per me un bicchiere di rosso. In questa occasione lei beve più di me, lo so. Ma rimedierò. E dissetati, sotto venti favorevoli, voliamo verso Passo delle Radici. Il paesaggio è incantevole, colorato - per quanto ne possa capire- e profumato. Ogni tanto qualche folata di liquame interrompe il profumo dell'erba e di qualcosa che non so descrivere ma che ho sentito solo qui. Un profumo che si fa inseguire, ma che non riconosco un altre cose. Seguo il mio olfatto, come un signore, un baffo, che trovo sulla strada segue con lo sguardo la mia lambretta, decidendo alla fine di salutarmi. Che coppia! Le nostre livree luccicano al sole! Fino alla meta, posta a 1529 metri.
Arrivo in seconda marcia. So che questo è solo uno stop provvisorio, una sosta breve. Voglio infatti arrivare a San Pellegrino in Alpe, più in alto. Mentre sosto nel parcheggio della foce delle Radici e osservo la strada che mi attende, l'occhio mi cade su una scritta, bianca, impressa sull'asfalto. Una freccia stilizzata sormonta la parola EPIC, e punta la strada che sto per percorrere. Senza dubbio. Appoggio un piede a terra, tolgo il cavalletto, mollo la frizione mentre accelero. D'un tratto arrivo a 1796 metri. Mi avvisa un simulacro cristiano... Vedo San Pellegrino, ed è tempo di fermarsi. Bar.
Parcheggio. Scendo. Osservo. E la prima persona che vedo è Capitan Findus. È lui, che invecchiato ora porta gli occhiali, in compagnia di Mortisia Adams. Rubo una foto, non per privare qualcuno della propria immagine, ma per poter esser creduto. Entro, ed ordino. L'ordinazione richiede del tempo, circa 10 minuti. Non so bene il perché, ma un bicchiere d'acqua e uno di vino ci hanno messo del tempo ad essere pronti sul banco del bar. Ed in verità, devo anche dire che non mi interessa punto di quanto tempo ci abbia messo quel signore tremante a preparare tutto, poiché nel frattempo mi ritrovo ad osservare una partita a carte tra due anziani giovanotti. Di uno, però, so una cosa: l'amico pensa che possa vincere anche con degli stracci in mano, l'ho sentito, l'amico, confidare tal segreto all'oste. E caspita, mi vien voglia di vincere a quel tavolo. Ma il proposito è insano. Su. Dai... Lascio tutto per i bicchieri. E mi accomodo fuori, così non ci penso più. Sosto mezz'ora, al fresco, tra Capitan Findus e un nuovo compagno d'avventura, il cosiddetto "idrovora". Idrovora, toscano vegliardo, calvo e azzurro, in compagnia della sua Amelia, appariscente bionda cotonata, non sta zitto un attimo; racconta e dice: "Amelia hara, se te tu saphessi... Quella hosa che ti discevo...". Idrovora sta zitto solo per rafforzare il suo soprannome. Idrovora... succhia il gelato con la cannuccia dal suo bicchiere, e fa un rumore che lo si sente fino in valle. Idrovora ad un certo punto mi ha proprio deluso; finisce il gelato. Proprio mentre io finisco o il vino. Allora entro. Guardo il tavolo dei giocatori di carte. Guardo il banco. Pago il conto di ben 1 euro. E me ne vado, scalciando il pedale del mio bolide a 10 centimetri dal povero idrovora...
Il paesaggio è incantevole. Ma la discesa che mi attende verso Castelnuovo di Garfagnana è olimpica. Perlaputtana, che ripida! Ricorda quella dell'Aprica che feci di notte... Ma che impressione! La percorro coi freni tirati, tutti! E me la cavo con stile, giù, verso la valle. Una volta sceso le strade cominciano a comporsi, a dividersi, a dirimersi. Ma... Quella scritta, quella freccia. EPIC. Lei non mi abbandona. Ogni volta che perdo la retta via ritrovo lei, stampata sull'asfalto; dopo la seconda volta, decido allora di seguirla, tanto non ho meta, non ho compiti. Vado ad istinto, intuito, e non sbaglio.
EPIC, con freccia. La trovo sulla strada. Lo stilemma sembra lì per me, ma prima di me qualcun altro sarà stato EPIC! Ma non importa, ora lei è per me. E seguendola arrivo fino ad Aulla, sulla strada poi per Pontremoli. Che spettacolo! Esattamente dove dovevo andare, senza quasi impiegare cartine. Non voglio pensare al caso...
Verso Pontremoli chiamo per recuperar un posto per la notte. Trovo un BeB. Lo raggiungo. Ad attendermi una bella famiglia, con due ragazze carine, sorelle. Stile Pin-up! In pendant con il mio selvatico ammasso di puledri. Mi preparano anche la cena, gentilissimi. Passiamo il dopo cena a discutere, tutti assieme, in salotto. Tutto piacevole. E tutto va. E domani si riparte...



FB Slow Tours Blogger

FB Storie, racconti e cose. A vanvera.

Scooter d Epoca - Forum © Scooterdepoca.com Go To Top Of Page
Questa pagina è stata generata in 0,12 secondi. Snitz Forums 2000

Powered by Viviano.it, © 1998- 2025 - Tutti i diritti riservati. | Copyright | Termini & Condizioni | Cookies
Scooterdepoca.com è un sito NOT FOR PROFIT
I marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari.

Credits