ecco la foto: è un progetto minimalista, ma capace di sollevare anche 400 kg. Ci devo ancora aggiungere il fermaruote, e devo completare il dispositivo per sollevare il fermo di sicurezza.
Bello e semplice. Io ci aggiungerei, a lato del sollevatore idraulico, due bracci incernierati con alle estremità due piedini regolabili in modo che quando alzi li apri e li regoli per stabilizzare il tutto.
rispondo prima a falghe: fatto il progetto mi ero riservato di aggiungere qualcosa per dare maggiore stabilità, se non fosse stata sufficiente. In effetti è già abbastanza rigido e al momento non vedo la necessità di complicare le cose.
Allego una foto della struttura in costruzione, che aiuta a capire il perché delle varie soluzioni adottate. struttura.jpg _ _
Per prima cosa si noti la scalatura in altezza tra le cerniere lato cric e quelle dell'altra articolazione: questo fa sì che la linea di tiro attraverso la struttura del piano abbia un angolo utile iniziale per il sollevamento dell'articolazione. Chi ha fatto un sollevatore con tutte le cerniere nelle stesso piano si sarà probabilmente accorto che il piano si deve inclinare (grazie ai giochi delle cerniere e/o all'elasticità della struttura) per creare un angolo sufficiente alla generazione di un tiro verso l'alto. E' poi anche utile sapere che le sollecitazioni che risultano dal "tirare su" l'articolazione possono essere molto importanti, in funzione di molti parametri che andrò a spiegare sotto.
Rigidezza e stabilità in posizione sollevata sono assicurate principalmente dal disegno dell'articolazione, dato che la cerniera del cric possiede giochi notevoli (falghe: questo renderebbe inefficace l'aggiunta di braccetti), garantendo però movimentazione e sostegno del piano.
Ho usato due tipologie di profilati ottimizzati per funzione e sollecitazione: un 100x50x3 per il braccio e le traverse e un 60x20x3 per struttura del piano, articolazione e prolunga della base; poi piastre, tubi e bulloneria varia. Il 10X50 calza perfettamente sul braccio del cric (LIDL, 23 euro) a cui è collegato semplicemente con un perno che "cuce" il foro all'estremità. Le traverse sono ruotate di 90° perché devono resistere ai carichi importanti durante la prima fase del sollevamento. Il 60x20 assicura la resistenza del piano (ed è aiutato dal compensato, donde solo tre traverse), dell'articolazione, e della prolunga della base. Le due cerniere sulle traverse hanno una barra filettata passante (M12), infilata in bussole (16x1.5) e guide (20x1.5), alcune saldate, altre flottanti. Le ruote alla base dell'articolazione sono quelle del cric.- I due doppi triangoli che supportano la cerniera superiore dell'articolazione li ho fissati "in opera", allo scopo di minimizzare il gioco dell'insieme articolato (per far salire il piano a entrambe le estremità sin dall'inizio); una necessità, data la scarsa precisione nelle lavorazioni ottenibile con gli strumenti a mia disposizione. Il puntone di sicurezza (vedi foto precedente) è posizionato per non ostacolare la chiusura e per non dover portare carichi eccessivi: ha vari punti di arresto nelle teste di alcuni bulloni avvitati sulle coste della prolunga della base. Al momento uso un cordino per sollevare puntone, ma troverò una soluzione meno precaria. Ci sono altri dettagli non senza importanza (se qualcuno volesse adottare il disegno), tra cui appoggi "morbidi dove l'articolazione si appoggia a terra, ecc., più un sacco di trucchi per la costruzione.
Dimensioni e caratteristiche: qualcuno avrebbe magari scelto un diverso compromesso, ma io ho deciso di farlo così. Misura del piano: 2 metri per 61 cm (la metà di un piano di compensato abete fenolico in offerta in un "brico" della mia zona). Altezza del piano: 17 cm minimo, fino a circa 85cm. Capacità di carico: fino a 450 kg, se posizionato in corrispondenza della cerniera del braccio sul piano; ancora circa 250 kg col baricentro più "lontano" di 40 cm. Bisogna fare ATTENZIONE a dove posizionare il carico (questo vale per tutti i sollevatori con cinematismo simile che usa un cric): oltre alla capacità di sollevamento, bisogna stare "abbastanza" dentro il perimetro di appoggio delle quattro ruote (pena ribaltamento); Non ricordo quanto pesa (guai dell'età!), ma ben sotto i 100 kg: si sposta facilmente, dopo aver sollevato il piano per non fare strisciare gli appoggi. (scusate la moto sullo sfondo: i miei scooter sono sotto un telo)
Questo progetto non dispiace mi chiedevo se hai pensato al pericolo della tenuta del crick che con il tempo perde un po e quindi fa si che il pianale scende lentamente. Ora se il pianale scende lentamente è un conto se lo fa bruscamente diventa pericoloso, motivo per cui negli altri ponti ci sono dei tubolati che fermano la discesa accidentale.
Nella prima foto si vede, se la vista non mi inganna, il sistema di sicurezza di cui parli. E' un tubolare con il finale a "T" che va a posizionarsi tra due perni.
ringrazio igi per i complimenti: è così raro al giorno d'oggi che qualcuno ammiri le cose semplici. confermo la presenza dl blocco di sicurezza: è proprio vero che il cric perde, anche se lentamente (il mio ... adesso). in effetti il cric che ho adottato ha la valvola che mette a scarico l'olio che è difficile da dosare: un giorno o l'altro bisogna che ci metta una mano.
salve ragazzi,dopo un po, qualche anno ,che ho realizzato questo progetto ponte,e ringrazio ancora adesso l'ideatore del progetto,il crik non alza piu,che voi sappiate,e possibile sostituire solo la pompa?o si cambia altro?perche il crik lo saldato vicino la struttura
Salve ragazzi, in tema cavalletto tempo fà realizzi questo supporto per lavorare il motore vespa tutte le cilindrate....mi è stato molto utile sopratutto per i cuscinetti ecc. https://m.youtube.com/watch?v=2puKoOiVVAo&t=49s
Salve ragazzi, in tema cavalletto tempo fà realizzi questo supporto per lavorare il motore vespa tutte le cilindrate....mi è stato molto utile sopratutto per i cuscinetti ecc. https://m.youtube.com/watch?v=2puKoOiVVAo&t=49s